Regia di Marina Gersony
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I 25 anni di Aspen Institute Italia, 17 dicembre 2009
http://www.aspeninstitute.it/aspen/?q=eng/sp/archivio_multimediale&contentid=5023#anchor_video
Giovedì 17 dicembre l’Aspen Institute Italia, presieduto da Giulio Tremonti, ha celebrato i suoi 25 anni discutendo di futuro dell’Europa. A parlarne è arrivato Valéry Giscard d’Estaing. L’evento si è svolto presso il Palazzo della Cancelleria a Roma. Dopo un’introduzione del ministro dell’Economia, l’ex ex presidente francese che dell’Europea è uno dei padri fondatori ha tenuto un lungo discorso. Ha fatto seguito la proiezione del documentario Aspen Institute Italia. I valori, le idee, la storia a cura di Stefania Salustri (www.lws.luiss.it/?page_id=24) con la regia di Marina Gersony, prodotto da Daniela Cattaneo Diaz – (h) films www.hfilms.net
Il filmato ripercorre la storia di Aspen Institute Italia. Prestigioso think tank bibartisan fondato nel 1949 in Usa, l’Aspen Institute è nato da un’idea di Walter Paepcke. In Italia ebbe tra i suoi fondatori Francesco Cossiga, proliferazione dell’Aspen sorto nell’omonima cittadina del Colorado per favorire la diffusione dei valori dell’ Occidente dopo la Seconda guerra mondiale. Presidente attuale è Giulio Tremonti; a dirigere la rivista Aspenia è Marta Dassù, già consigliere di Massimo D’Alema e Giuliano Amato a Palazzo Chigi.
Nel video si alternano le testimonianze di Walter Isaacson, presidente e CEO dell’Aspen Institute, Gianni De Michelis, Giuliano Amato, Carlo Scognamiglio, Giulio Tremonti, Francesco Cossiga, Cesare Romiti. Rammenterà Gianni De Michelis, già ministro degli Esteri: «Tutta la politica europea del Mediterraneo è stata di fatto creata nei seminari dell’Aspen.
RASSEGNA STAMPA
Il futuro dell’Europa di Valéry Giscard d’Estaing
Il Sole 24 Ore – Giscard d’Estaing: Mister Pesc? Preferivo un italiano – Carlo Marroni
RASSEGNA AUDIO VIDEO
RAI UNO – TG1 alle ore 13.30 del 18 dicembre 2009 – Monica Maggioni
RADIO TRE – GR 3 alle ore 08.45 del 18 dicembre 2009 – Cecilia Rinaldi
RAI UNO – TG1 alle ore 00.50 del 18 dicembre 2009 – Giuseppe Solinas
http://rassegnastampa.mef.gov.it/mefnazionale/View.aspx?ID=2009121814502570-2
http://www.tg1.rai.it/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-96e838ab-eed0-4a91-91ac-a0f4f71cfaa3.html
DAL SITO DI ASPEN
http://www.aspeninstitute.it/aspen/?q=ev/FutureEurope_09
Roma, 17/12/2009, Lecture
Il futuro dell’Europa
Il Trattato di Lisbona apre dunque una nuova fase grazie all’introduzione di strumenti che permetteranno alle Istituzioni di essere maggiormente protagonisti del futuro dell’Unione. Oltre alla figura del Presidente del Consiglio europeo e a quella dell’Alto Rappresentante (comunemente percepito come il ministro degli affari esteri dell’Unione) il Trattato definisce le competenze delle nuove cariche, il passaggio alla maggioranza qualificata in numerose materie, i poteri rafforzati del Parlamento europeo, il controllo del principio di sussidiarietà posto in capo ai Parlamenti nazionali. Si tratta di riforme indispensabili, necessarie per far ripartire l’azione dell’Europa e migliorarne l’immagine presso l’opinione pubblica. Infatti, il processo di unificazione ha subito notevoli ritardi anche per la perdita di entusiasmo che si è accumulata in questi anni, fino ai risultati dei referendum tenuti in Francia, Paesi Bassi e Irlanda.
Vi è poi il rammarico di non aver saputo utilizzare fino in fondo il Trattato di Lisbona – la cui entrata in vigore è peraltro passata nell’indifferenza dell’opinione pubblica e delle Istituzioni – per ridare slancio al processo. Non si è voluto accogliere l’invito ad una semplificazione dei termini per renderli più vicini ai cittadini ne si è voluto includere i simboli dell’Unione (es. la bandiera o l’Euro) peraltro presenti nella vita comune dei cittadini. Si è poi proceduto alla nomina delle due nuove cariche – Presidente del Consiglio e Alto Rappresentante – attraverso la concertazione, non tenendo conto del bisogno di trasparenza e di processo democratico auspicato da più parti. Non è naturalmente in discussione la qualità delle persone nominate – peraltro di valore e di grandi potenzialità – ma solo il percorso seguito.
L’attuale fase di transizione durerà probabilemnte 15-20 anni nei quali si confronteranno le due concezioni di Unione europea: quella di tipo federale – più vicina agli ideali dei padri fondatori – e una che vuole una grande zona di libero scambio, con istituzioni di tipo confederale sul piano politico.
La speranza è che durante questa fase – e le crisi che probabilmente la attraverseranno – le giovani generazioni, già oggi abituate alla mobilità e a vivere oltre i limiti del proprio paese, spingano i leader vecchi e nuovi verso una visione progettuale, necessaria a dare vita ad un “un patto di rifondazione”.
Il mondo si muove verso l’organizzazione di grandi insiemi e non è più pensabile per gli europei continuare a vivere sotto l’ala protettrice nazionale. L’Europa dovrà essere in grado di fare un cambio di passo istituzionale in linea con la potenza economica che essa esprime già oggi oppure l’Unione non sarà in grado di essere una protagonista delle relazioni internazionali.

Il Sole 24 Ore – Giscard d’Estaing: Mister Pesc? Preferivo un italiano – Carlo Marroni


RAI UNO – TG1 alle ore 13.30 del 18 dicembre 2009 – Monica Maggioni
RADIO TRE – GR 3 alle ore 08.45 del 18 dicembre 2009 – Cecilia Rinaldi
RAI UNO – TG1 alle ore 00.50 del 18 dicembre 2009 – Giuseppe Solinas
